venerdì 20 aprile 2012

Aggiornamento in corso di Google

In questi giorni ho l'impressione che Google stia facendo un altro dei suoi soliti aggiornamenti. Di solito alla fine di questi benedetti aggiornamenti si contano morti e feriti, blog o siti web costati anni di lavoro che vengono semplicemehttp://www.blogger.com/img/blank.gifnte cancellati dagli indici e quindi non sono più una fonte di reddito.
Per fortuna l'aggiornamento in corso è stato particolarmente benigno con i miei siti e ne ho visti diversi salire e farmi aumentare i profitti.
Tuttavia questo aggiornamento è stato davvero strano: blog di qualità infima, che avevo prodotto parecchi anni fa e che avevo poi abbandonato per spostarmi su contenuti di più elevata qualità, si sono posizionati nelle serp. Dove possibile li ho ripresi e ho iniziato un'opera di miglioramento. Ma quello che voglio dire è che Google sta diventando sempre più imprevedibile e per i webmaster diventa sempre più difficile gestire queste situazioni.
Come ho detto qualche post fa, è necessario diversificare le proprie fonti di visitatori, perché i visitatori sono il nostro patrimonio più grande. Purtroppo i visitatori migliori dal punto di vista economico sono quelli che ti manda google, tuttavia speriamo che il monopolio per le ricerche possa avere presto fine e che quindi sia possibile per noi webmaster, vessati da Google, dormire sonni più tranquilli. Perché con Google non si sa mai quello che ti può succedere.
Conosco un webmaster che sta lavorando ad un progetto ad elevatissima qualità, un meraviglioso portale completo di parte informativa e forum. Ebbene sta seguendo tutte le guidelines possibili e immaginabili, sta pubblicando articoli di qualità elevatissima con cadenza quasi giornaliera e ha raccolto anche centinaia di fan su facebook o google+, fan veri e non comprati a tanto al chilo, segno che gli articoli che scrive sono di ottima fattura e ottimi per gli utenti.
Ebbene, un giorno Google lo ha completamente fatto sparire dagli indici. Sparire. Indovinate che aveva fatto? Semplicemente aveva aggregato i post del sito su Scoop.it, un tool di content curation piuttosto di moda in questo momento.
Ma vi rendete conto? Appena gli ha rimossi, il sito è ricomparso negli indici. Ma questo webmaster ha rischiato di perdere un investimento economico e di lavoro immenso per quello che non è affatto una pratica di spam, ma è una pratica virtuosa o almeno una moda.

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